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Perché ci scambiamo i doni a Natale

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Il significato dei doni natalizi non è difficile da capire in una società consumistica, eppure esso risale a molto più tempo. La figura di Babbo Natale (Santa Claus) è di derivazione nordica, ma in verità essa è stata pubblicizzata dalla Coca-Cola, per farne un vero e proprio veicolo promozionale. Con l’effetto di spostare la data dei regali dal giorno di San Nicola (6 dicembre) a quello di Natale, centrando l’effetto di massimizzare le vendite in un periodo di festa universalmente riconosciuto. In altri luoghi i regali si scambiano durante la festa di Santa Lucia, 13 dicembre, ma quasi tutti i paesi ormai sono orientati a scambiare i regali il giorno del 25.

Lo scambio dei doni è tradizionale e risale già alla scena della natività. I tre Magi ad esempio sono famosi proprio perché salutano la nascita del Bambino con tre preziosi doni: l’oro, l’incenso e la mirra. Erano doni simbolici come si capisce che volevano sottolineare la straordinarietà del momento. Gli antichi romani, al contrario, usavano scambiarsi regali durante la festività dei Saturnalia, che comunque cadeva in dicembre.

Detto della tradizione di San Nicola, è nel secolo XIX che lo scambio dei doni natalizi, ed è nel 1840 che compare per la prima volta Babbo Natale, che porta i doni ai bimbi, ma solo se si sono comportati bene.

A New York i primi grandi negozi iniziarono a tenere aperto fino alla vigilia di Natale, per facilitare gli acquisti. Una moda questa fonte di ispirazione per tanti racconti, film e serie tv. Oggigiorno è difficile mantenere l’atmosfera natalizia e tenerla scissa dalle promozioni commerciali. Basta guardarsi in giro e capire come funziona. Uno studio ha rivelato che i canali televisivi più remunerativi, tra quelli tematici, sono quelli dedicati ai bambini. Sotto Natale i nostri piccoli orientano le loro scelte per i regali in relazione a quello che passano negli spot, tra un cartone animato e l’altro, con una forza coercitiva sui genitori che innesca una vera e propria corsa all’acquisto.

Un altro dato da non sottovalutare è che spesso i regali vengono riciclati, in modo nascosto, dandoli come regalo di scorta ad altre persone per occasioni meno importanti. Il significato del regalo in senso largo è particolare: anche se non siamo disposti ad ammetterlo, spesso regaliamo qualcosa a qualcuno per ottenere la sua attenzione. Gli psicologi dicono che il regalo è una forma di riconoscenza che richiede un impegno a restituire la cortesia, anche se non lo vogliamo. Quando Berlusconi era al governo, per ammorbidire le posizioni dei suoi colleghi primi ministri, era solito regalare loro degli orologi. E quasi tutti i potenti del mondo, quando escono dal loro incarico, lo fanno portandosi dietro un sacco di regali, proprio perché chi glieli ha fatti si aspetta che in qualche modo ricambino (e farlo da una posizione di potere è molto più vantaggioso). Quindi occhio al regalo che fate, o meglio: che ricevete. Potrebbe nascondere un tentativo di captare la vostra benevolenza.

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